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titolo: “IL PORTALE DELLA TERRA” 

tipologia: Installazione di land art site-specific 

evento:  #WATERWAYS Le vie d'acqua

location: Comune di Conselice (RA)

anno: 2022

 

L’opera, una sorta di facciata ovale, che ricorda quella di una roulotte, è realizzata con potature di diversi alberi, installati a terra. Al suo interno compaiono alcuni punti di osservazione: due finestre laterale, una in basso per i bambini e una in alto per gli adulti. La porta centrale che crea un accesso  al parco dei laghetti. Arrivando da lontano si può intravedere il paesaggio retrostante. L’opera è completata da piante rampicanti, nel rispetto dell'ambiente circostante. Questa vegetazione, oltre ad abbellire e riempire di anno in anno, contribuirà a rendere la forma dell’opera più organica e meglio integrata alla natura circostante. L’immagine generale dell’opera quindi sarà in continua mutazione grazie alla vegetazione che le crescerà attorno, aggiungendo colore quando ci saranno i fiori, e le foglie nelle loro variazioni di tonalità.

 

L’intento è anche quello di dare a questa “porta” il compito di definire gli spazi, un vero accesso che porta da un luogo ad un altro, emblematico il fatto che sia di fronte all'entrata del cimitero del Comune di Conselice.

L'opera vuol simbolicamente essere l’inizio di un viaggio. Il passare da un “mondo” all’altro per prendere consapevolezza di dove ci si trova nel qui e ora. Una presa di coscienza che valorizza il rispetto per l’ambiente e per l’arte che lo arricchisce. 

Questa porta è stata scenografia durante l'inaugurazione, di un reading basato sui racconti storici di com'era questo luogo nel dopoguerra. Una delle sue funzioni, infatti, è anche quella di essere un punto di riferimento per chi vorrà fermarsi ad osservare ed osservarsi e come luogo di incontro e eventi.

titolo: “Trame di noi” 

tipologia: Installazione site specific 

evento:  WAM! Festival

location: Parco Tassinari di Faenza (RA)

anno: 2021

 

“Trame di noi” si manifesta come un’opera ecologica ed evocativa site-specific, un cerchio di elementi naturali e di intrecci colorati al cui interno le persone verranno guidate, in un laboratorio espressivo condotto con Chiara Li Vecchi,  a soffermarsi, ascoltare, sentire, condividere, usare le mani, a lasciare un segno, a praticare l’ascolto e a mettersi in relazione con altri umani.

titolo: SONNO PROFONDO: “Che Gender?” - 2021

tipologia: Installazione site specific e performance con Paola LiVecchi

evento:  Una società per relazioni del Comune di Ravenna col supporto di CittAttiva Ravenna 

location: Giardini della Rocca Brancaleone, Ravenna

anno: 2021

Un progetto artistico contro la violenza di genere, a favore del rispetto del proprio corpo. Un “viaggio” all’interno di un’installazione di Land Art, con l’intento di contattare la propria natura intima all’interno della natura della nostra terra.

titolo: Man’yōshū” 

tipologia: Performance di e con Yukika Kudo - durata 15 min

evento: ITSLIQUID Biennale d'arte Venezia.

location: Palazzo Albrizzi Capello Venezia

anno: 2021

Pulire la mente, ascoltare, prendere coscienza, respirare e poi gettare i semi della nuova creazione. Poi, sentire le prime tracce, selvagge, come una rinascita: il corpo si muove in un modo nuovo, la voce cambia, c’è una nuova consapevolezza.

Partendo dalla celebre frase del Tractatus: “Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere” voglio raccontare del silenzio, di quei momenti magici di vuoto fra un periodo e l’altro e del processo ciclico che la natura incessantemente esige dall’essere umano.

retreat

titolo: Retreat

tipologia: Performance - durata 10 min

evento: Wittgenstein 2020-21

location: per 12-14 Gallery (AU) Aqb gallery Budapest - Comune di Castelnuovo Rangone (MO).

anno: 2020-21

Pulire la mente, ascoltare, prendere coscienza, respirare e poi gettare i semi della nuova creazione. Poi, sentire le prime tracce, selvagge, come una rinascita: il corpo si muove in un modo nuovo, la voce cambia, c’è una nuova consapevolezza.

Partendo dalla celebre frase del Tractatus: “Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere” voglio raccontare del silenzio, di quei momenti magici di vuoto fra un periodo e l’altro e del processo ciclico che la natura incessantemente esige dall’essere umano.

retreat AQB Budapest
retreat AQB Budapest

titolo: Trasformazione 

tipologia: Installazione artistica di teschi in ceramica, argilla cruda e centrini

evento: Trasformazione - collettiva di artisti messicani e italiani

location: Galleria Faro Arte Marina di Ravenna (RA)

anno: 2019

 

Le opere in mostra vogliono celebrare la morte come un evento facente parte della vita e superare, quindi, l’idea di macabro riferita agli elementi che a essa si collegano. Le installazioni, costituite da teschi in argilla e centrini, simbolo di caducità della vita, sono rivestiti dalla bellezza del manufatto a mano che a essi s’integra, proteggendo il mondo interiore della persona.

Dalla zona del terz’occhio del teschio, si espandono e si elevano i centrini fatti a mano, di vari misure, metafora degli stati mentali dell’essere umano. Queste forme, così disposte, ricordano gli yantra: disegni geometrici che provengono dall’antica tradizione vedica, usati come strumento per la meditazione, come a raffigurare il mondo o la sua manifestazione, o le facoltà mentali.

Ancora 2

titolo: La Guardiana delle Acque 

tipologia: Installazione artistica

evento: Terrena - Tracciati di Land Art in Bassa Romagna 13 luglio 2018 / Settimana nazionale della bonifica e dell’irrigazione 11 maggio 2019

location: All'interno della Cassa di Laminazione Brignani al Parco Golfera di Lugo (RA) - opera permanente

anno: 2018-19

 

Dagli albori del tempo e in ogni tradizione, il Serpente è sempre stato considerato con grande rispetto e venerato come divinità, per le sue doti sciamaniche di animale di potere e sacro rappresentante dell’energia di trasmutazione e guarigione, protettore della fertilità e delle acque, guardiano di tesori. Al parco Golfera, il Serpente, nella sua forma sinuosa e con le sembianze dei fiori secchi di loto in ceramica su steli di acciaio, si immerge nel “Lago”...

• fiori secchi in ceramica, perchè testimoni della natura, al di là della vita, nel momento che ricorda simbolicamente l’attimo che   precede la “rinascita” nel ciclo “dell’essere”...

• su steli d’acciaio, che evocano la caparbia ricerca della vita, in un percorso emozionale che, dalla coda alla testa del serpente, li vede tingersi

dei “colori dell’anima”, le sette tonalità dell’iride, dal rosso “la madre terra al violetto “la spiritualità e trascendenza”...

• immerso nel Lago perchè contenitore di acque immobili “tumultuose energie domate” dove Lei “La Guardiana delle Acque”, con sinuosità,        regala fluidità e armonia.

Al Parco Golfera, nelle notti d’estate, arrivano anche le lucciole, misteriose, evanescenti...intriganti, simbolo di contatto tra il mondo reale e quello dei sogni, portatrici di mistero come magiche messaggere dell’inconscio.

 

La Guardiana delle Acque e le Lucciole in un omaggio alle Stelle. Natura, Vita, Morte e Rinascita, Tempo, Sogno e Realtà....misteri dell’universo.

L'opera è stata installata grazie al prezioso contributo del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e con il contributo della BCC Ravennate Forlivese & Imolese.

guardiana
muta

titolo: La Muta delle Dea Serpente

tipologia: Installazione artistica e Performance

evento: Terrena - Tracciati di Land Art in Bassa Romagna

location: Podere Pantaleone, Bagnacavallo (RA)

anno: 2018

“Il serpente con movenze sinuose emerge dalle profondità terrestri, sorgendo dagli oscuri anfratti nascosti e protetti. Animale ctonico e misterioso, depositario di un immenso potere primordiale, custode di energia pulsante, evoca la spirale, la linea e il cerchio e per questo rappresenta il ciclo di vita-morte-rinascita, il perpetuo ritorno, la rigenerazione.”

Rispettando il tema simbolico del serpente, che ho scelto per “TERRENA-tracciati di Land Art in Bassa Romagna”, ho realizzato un’altra opera permanente, all’interno dell’Oasi naturale “Podere Pantaleone” a Bagnacavallo (RA). In questo ambiente, ho voluto che si manifestasse nella sua forma strisciante, formato da tanti cerchi in legno, posizionati a terra a tappeto. Partendo dall’ingresso Il serpente, in questo luogo naturale e selvaggio emerge dalla terra, per avvolgersi ai tronchi degli alberi e agli oggetti già presenti.Per rimanere legata all’opera “La guardiana delle acque” ho tracciato all’interno dei cerchi di legno, dei piccoli semi con la vernice luminescente, che ricordano i fori all’interno del fiore del loto secco, cosi da rimanere visibile anche durante la notte.

Performance: Celebrazione dell’Opera “La Muta della Dea Serpente” 

Musica di Gian Luca Simoncini all’Idiofono - Interpretazione di Sofia Quintavalli nell’Inno a Iside*.

Iside, sorella e moglie di Osiride e madre di Horus, Dea della maternità e della fertilità, regina del cielo, signora dell’oltretomba, dei serpenti e delle arti magiche. La Dea simbolo di Trasformazione, potere di morte e rinascita, di rigenerazione e rinnovamento, uno dei più antichi volti della Grande Dea paleolitica, che nel Neolitico assume un’iconografia propria associata con il simbolo del serpente. La principale funzione della Dea nel suo nuovo aspetto di Serpente era quella di garantire la continuità dell’energia vitale e offrire rigenerazione ad ogni esistenza esaurita.

I simboli sono chiavi che aprono a noi l’accesso a nuove visioni e trasformazioni!

In occasione dell’inaugurazione ho creato appositamente una performance notturna che si svolgeva attorno al serpente. Il suono metallico dell’idiofono rappresentava questi quattro momenti dell’interiorotà umana: stasi, confusione, morte, rinascita, intervallati dalla voce dell’attrice che recitava alcuni passi dell’ “Inno a Iside”. Io mi danzavo attorno al serpente, al buio, capovolgendo ogni tronco che formava il serpente, che da rosso diventava bianco e nella testa illuminato, a simboleggiare il cambiamento della muta.

*Inno a Iside: l’inno è stato trovato nel Papiro di Ossirinco n.1380, 1. 214-216, risalente al II secolo a.C. ma ovviamente si ignora se sia stato scritto proprio in quell’epoca. Questo antichissimo inno ha molte letture e valenze alcune chiare ed altre criptiche.

sonno

titolo: Sonno profondo

tipologia: Installazione artistica e Performance

evento: Nell'Arena delle Balle di Paglia

location: Cotignola (RA)

anno: 2018

 

“Ti aspetto qui, davanti all’entrata della mia dimora, una vulva simbolo dell’occhio della madre terra, sotto un selvaggio intreccio di vimini. Addentrarsi nella terra è un modo per prendere contatto con se stessi, anche solo per un attimo: è un momento speciale dove puoi ritrovare la tua terra dentro e fuori. Il respiro, lentamente, prenderà il ritmo calmo della terra, la mente lascierà il posto al cuore, al sentire. Io sarò li, guardiana della porta, dove ti condurrò con la voce in un rilassamento profondo. La luce della paglia attorno, ci illuminerà.”

 

L’idea parte dalla mia esperienza personale con la pratica dello yoga Nidra, una tecnica che porta ad un abbondono totale del corpo e della mente. Io sedevo fuori dalla struttura e in un tempo stabilito, conducevo la persona all’interno, stesa supina, in una sessione breve di rilassamento profondo, un momento speciale in cui la persona prendeva contatto con se stessa e il respiro assumeva il ritmo lento della terra, protetto dentro la grande YONI (vagina), occhio che guarda all’interno delle viscere della grande madre.

Un momento in cui ognuno ha potuto ritrovare la propria terra, dentro e fuori. Attorno alla forma del seme, occhio, vagina, ho disposto un letto di paglia, che visto dall’alto dell’argine illuminava e definiva la forma della vulva.

placenta

titolo: Placenta

tipologia: Installazione artistica e Performance

evento: COMMON PAST _ COMMON FUTURE Fraihausviertelfest Perormance Festival

location: Schleifmühlgasse 12-14 Gallery, Vienna (AU)

anno: 2018

 

Grazie alla nascita della mia seconda figlia, Alma, ho potuto sperimentare il metodo Lotus, nel quale alla nascita il cordone ombelicale non viene tagliato, ma rimane legato alla Placenta e al bambino. Questo metodo impedisce uno dei primi traumi dell’essere umano: un violento taglio, un drastico distacco dalla sua prima casa: la Placenta. È un metodo con il quale il bambino rimane legato alla sua “vecchia casa” fino a quando non sceglie naturalmente di lasciarla, questo può succedere in 2-3 giorni fino a 9; é una scelta dolce, personale e non traumatica del bambino.

 

Placenta, ovvero ciò che piace: in alcune culture la Placenta viene chiamata il “dolce della mamma” e se pensiamo alla nostra torta di compleanno che ogni anno festeggia la nostra nascita è rotonda come una placenta. La Placenta è qualcosa che la mamma e il papà hanno fatto per il bambino, la madre dà nutrimento a entrambi (placenta e bambino). La Placenta è il legame tra piacere e nutrimento, aspetto che purtroppo nella vita viene spesso trascurato, seppure abbiamo la sensazione di vivere pienamente quando la vita ci da piacere. I rimedi fatti con la placenta hanno dei poteri terapeutici speciali in grado di curare per tutta la vita la mamma e il suo bambino. Fino ad ora la maggior parte delle persone non ha potuto conservare la propria placenta.

La ricerca e la pratica di nuovi rituali che legano l’uomo alla natura alimentano la mia attività artistica. per questo durante la mia performance, realizzo per gli ospiti, una placenta simbolica, speciale e personale per ricreare il magico legame che solo la placenta sa dare.

​Siamo ciò di cui ci nutriamo...

 

La prima performance è avvenuta presso la Schleifmühlgasse 12-14 Gallery di Vienna il 28 giugno 2018. All’interno della Galleria ho allestito un cerchio fatto da simboli rappresentanti i 4 elementi, acqua, terra, aria e fuoco e al centro un cerchio rosso dove le persone si sedevano in attesa che io creassi la loro placenta personale. Ogni persona entrava singolarmente nella galleria, metteva un proprio oggetto personale all’interno di un piccolo cofanetto che mi consegnava, che veniva poi inserito all’interno del composto della placenta in modo che prendesse l’energia della persona. Nell’attesa pensavano ad un dono da donarmi al mio ritorno.

Dopo circa 15 min. di attesa consegnavo la placenta all’interno di un porta torte e in seguito mi veniva regalato un oggetto, un disegno, una poesia, un abbraccio o dedicata una canzone, come ringraziamento e scambio. 

 

titolo: Placenta

tipologia: Installazione artistica e Performance

location: Pialassa Baiona, Parco del Delta del Po - Marina Romea (RA)

anno: 2018

Il secondo evento si è svolto nel week end di S. Lorenzo del 2018 presso la zona lagunare adiacente a via delle Valli, Marina Romea (RA). 

Mi trovavo nella laguna, all’interno delle valli del Parco Delta del Po, all’interno di un capanno raggiungibile solo in barca. L’attrice Chiara Li Vecchi invitava le persone a bordo di una “batana” (imbarcazione tipica usata nelle Valli del Delta del Po), e le trainava verso la propria barena, con una corda legata all’imbarcazione. L’attrice “iniziava” le persone, con varie “pulizie” e “ prove” per prepararle al mio incontro. Le guidava verso la strada che portava al mio capanno dove li attendevo per consegnare loro la placenta all’interno di una scatola per torte e un messaggio speciale e personale. 

fatalita

titolo: Fatalità

tipologia: Installazione artistica e Performance

evento: Biennale collaterale Torcello

location: Museo Andrich Isola di Torcello (VE)

anno: 2017

“I fili del telaio,“corde amuleto”, sono connesse alla tessitura del fato. La vita è strettamente collegata agli intrecci. Per questo continuiamo a rappresentarli e a intrecciare e tessere fili e incontri.”

In occasione della 57° Biennale di Venezia, ho installato alcune sculture create in materiale ecologico all’interno del Museo Andrich e nell’isola di Torcello. Le sculture installate nella laguna, create con corda di canapa e stoppa, sono ispirate all’antico lavoro della tessitura. 

Un’installazione pensata per essere esposta ancora una volta nell’ambiente lagunare e che si ispira a grandi fusi che, metaforicamente, mantengono teso il filo rosso che lega il mio lavoro alla “grande opera” che la donna, in stretto contatto con il “grande mistero”, continua a tessere durante tutta la sua vita, generando, trasformandosi, guardiana della nascita e della morte. Durante l’inaugurazione si è assistito alla performance “Fatalità” dove assieme alla musicista Naomi Berrill veniva rappresentato l’antico mondo della tessitura, dai battiti del telaio al vociare delle donne al lavoro durante la tessitura, attraverso gesti primordiali e suoni creati appositamente dalla musicista.

 

La performance ancora una volta è stata eseguita vicino all’acqua, infatti, uno degli scopi dell’evento, partito nel 2016, è di portare attraverso l’arte

visiva e la musica un contributo di energia positiva emozionale all’acqua lagunare: “L’acqua esposta alla musica per soli trenta minuti formerà cristalli che rispecchiano quella musica...”  Masaru Emoto

titolo: Fusi che filano con il fato

tipologia: Installazione artistica e Performance

evento e location: Nell’Arena delle balle di Paglia

anno: 2017

L’installazione e la performance sono state reinterpretate con il titolo “Fusi che filano con il fato” per l’evento “Nell’Arena delle balle di Paglia”, Cotignola (RA).

laguna

titolo: Laguna: Vita/Morte/Vita 

tipologia: Installazione artistica e performance

location: Schleifmühlgasse 12-14 Gallery / Pialassa Baiona Marina Romea (RA) / Galleria Faro Arte, Marina di Ravenna (RA)

anno: 2016

Parliamo di uccelli, api, fiori e alberi... 

Laura Rambelli, artista italiana di Ravenna, riesce a spostare l’asticella dell’arte figurativa al di là dei limiti: la sua mostra non rimane confinata nello spazio di una galleria, l’artista amplia la gamma di risorse e modalità espositive disponibili.

 

Il suo ciclo LAGUNA è un trittico. 

“100 Uccelli” è stata la prima presentazione del progetto presso la Schleifmühlgasse 12-14 Gallery di Vienna, seguita da LAGUNA all’interno della Pialassa Baiona di Marina Romea (RA) e ora l’ultima parte per la Galleria FaroArte di Marina di Ravenna visibile dall’8 all 30 ottobre 2016.

 

Le 3 parti del trittico sono collegate da un filo rosso che segue la storia dell’evoluzione; ricordando da dove veniamo e dove ci recheremo. 

 

A Vienna l’installazione ha visto una sorta di artefatto di LAGUNA, un vecchia rete da bilancione da pesca in cui gli uccelli erano intrappolati, connessa ad un mucchio di terra proveniente dalla laguna gettata sul pavimento, sporcava il muro della galleria come fosse un’esplosione.

 

LAGUNA, all’interno della Pialassa Baiona di Ravenna, ricorda una di quelle vecchie fotografie provenienti dalle colonie di artisti del secolo scorso. Il focus è nella consapevolezza del legame tra uomo, natura e arte. 

L’intera scena è stata enfatizzata dalla condizione naturale delle due performer. Laura Rambelli e ChiLiVe erano in gravidanza, entrambe, a due settimane circa dal parto. Coincidenze e momenti della vita sono parte della presentazione, l’artista in grado di accogliere e coinvolgere questa condizione personale in un progetto artistico, aggiunge un altro interessante livello all’opera d’arte.

 

All’interno della Galleria FaroArte, Laura Rambelli, mostra assieme agli altri progetti, una sorta di documentazione di LAGUNA. 

Testo di Denise Parizek, Art Director della Schleifmühlgasse 12-14 Gallery di Vienna (AU)

titolo: Luce dopo la tempesta 

tipologia: Installazione artistica

location: Dune di Casal Borsetti Sud, Ravenna

anno: 2015

Installazione con lampada e conchiglie sulla duna.

 

Atto dedicato alla Madre Terra a seguito di una tempesta che ha spazzato via gran parte della spiaggia e delle meravigliose dune nella zona a nord di Casal Borsetti, Ravenna. 

dune
mare

titolo: Attenzione Mare Bagnato 

tipologia: Installazione artistica e performance

location: Spiaggia di Casal Borsetti Sud, Ravenna

anno: 2012

foto: Silvia Bordin

Partiamo da un cartello di “Attenzione Pavimento Bagnato”, lo posizioniamo in riva al mare e invitiamo tutta la gente a farsi una foto e a prendere coscienza di cosa sta diventando la terra su cui viviamo. Come viviamo, respiriamo, interagiamo? I divieti sono troppi e ci stiamo arrabbiando l’uno con l’altro per cose inutili. Impariamo a rilassarci e a farci qualche risata in piu, la positività porta felicità! Non pensate che ci siano troppe complicazioni per sorridere, divertirsi, fare festa, esprimersi, ascoltarsi un concerto, incontrarsi nelle piazze, nei giardini, nei fiumi e sulla spiaggia? 

Non possiamo permetterci di aver paura di scivolare in mare!

In caso le cose dovessero peggiorare facciamoci una foto ricordo di quando il mare era ancora bagnato....

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